Scilla (Italia), 15 ottobre 2008
Un antico adagio recita: "La mamma dei cretini è sempre incinta". Ne abbiamo avuto conferma appena ieri. La Lega Nord, infatti, s'è fatta promotrice dell'adozione di una mozione d'indirizzo di politica scolastica che mirerebbe ad istituire delle "classi d'inserimento" per gli alunni d'origine straniera che non abbiano ancora una sufficiente conoscenza della lingua italiana. Il partito settentrionalista, autentico sindacato etnico piuttosto che movimento d'idee e interessi comuni, non è nuovo a proporre bestialità simili. Quello che sgomenta, però, è come il Popolo della Libertà abbia disinvoltamente avallato la folle proposta leghista, quasi si trattasse solo di un modo per rendere più efficiente e funzionale la scuola italiana.
Il presidente dei deputati leghisti Cota ha dichiarato che la proposta del suo gruppo non mira a rendere più ardua bensì a favorire l'integrazione, consentendo ai bambini stranieri di studiare più approfonditamente la lingua italiana.
Di questa presa per i fondelli non è convinto, per primo, lo stesso Cota. La proposta, infatti, non nuova del repertorio leghista e di altri movimenti xenofobi, non costituisce altro che l'ennesimo atto di "solleticazione" degli istinti più riprovevoli di non marginali fasce dell'elettorato delle quali la Lega Nord ha bisogno per mantenere una considerevole media nazionale di voti. E questo, anche nell'ipotesi che la mozione, pur approvata, restasse - come spero e credo - pura e semplice lettera morta. I settentrionalisti, infatti, avrebbero gioco facile a dire ai loro: come promesso, noi ci abbiamo provato; purtroppo i partiti romani ci hanno messo il bastone tra le ruote; dateci più voti e la prossima volta ci riusciremo!
E' terribile come nessun governo nazionale - del pentapartito, del centrosinistra post-tangentopoli o del centrodestra berlusconiano - riesca ad adottare una politica compiuta, coerente e, soprattutto, sensata dell'immigrazione. O porte spalacate, indulti, tolleranza di ogni illegalità. O toni bestiali che, senza aumentare il tasso di legalità, ridanno fiato alle correnti xenofobe presenti in tutte le società, arrivando perfino a "sdoganare" taluni tabù, come quello, appunto, della segregazione.
Quello che non si rendono conto i latori di proposte simili è che l'unico modo per assicurare un futuro alla nostra società e anche di proteggere la nostra lingua, la nostra cultura e i principi generali del nostro ordinamento giuridico è, sì, da un lato, alzare la soglia della legalità diffusa e della "tolleranza zero" di ogni illegalità, nazionale o d'importazione. Ma, dall'altro, è favorire con ogni mezzo l'integrazione dei cittadini extracomunitari e neocomunitari, facendo loro capire che chi rispetta le leggi e le consuetudini del vivere civile può sentirsi in Italia a casa come qualsiasi italiano. Bisogna, sì, che vengano insegnate loro in maniera seria ed efficace la lingua e la cultura italiane. Ma questa serietà e questa efficacia non si ottengono separando gli allievi non italiani da quelli italiani. Anzi: questo è il modo migliore per farli sentire estranei, non accettati e per spingerli, quindi, ai margini della società, facile preda di grandi e piccole criminalità.
Siamo in tempi di vacche magre, ma è gran tempo che la classe dirigente - di tutti gli orientamenti politico-culturali - si doti al più presto di seri piani d'integrazione. A cominciare da corsi intensivi ed obbligatori per "i nuovi arrivati" di lingua, cultura, civiltà e principi del diritto italiani. Cosa che avviene in molti Paesi sviluppati.
Giovanni Panuccio
giovannipanuccio.blog@gmail.com
Un antico adagio recita: "La mamma dei cretini è sempre incinta". Ne abbiamo avuto conferma appena ieri. La Lega Nord, infatti, s'è fatta promotrice dell'adozione di una mozione d'indirizzo di politica scolastica che mirerebbe ad istituire delle "classi d'inserimento" per gli alunni d'origine straniera che non abbiano ancora una sufficiente conoscenza della lingua italiana. Il partito settentrionalista, autentico sindacato etnico piuttosto che movimento d'idee e interessi comuni, non è nuovo a proporre bestialità simili. Quello che sgomenta, però, è come il Popolo della Libertà abbia disinvoltamente avallato la folle proposta leghista, quasi si trattasse solo di un modo per rendere più efficiente e funzionale la scuola italiana.
Il presidente dei deputati leghisti Cota ha dichiarato che la proposta del suo gruppo non mira a rendere più ardua bensì a favorire l'integrazione, consentendo ai bambini stranieri di studiare più approfonditamente la lingua italiana.
Di questa presa per i fondelli non è convinto, per primo, lo stesso Cota. La proposta, infatti, non nuova del repertorio leghista e di altri movimenti xenofobi, non costituisce altro che l'ennesimo atto di "solleticazione" degli istinti più riprovevoli di non marginali fasce dell'elettorato delle quali la Lega Nord ha bisogno per mantenere una considerevole media nazionale di voti. E questo, anche nell'ipotesi che la mozione, pur approvata, restasse - come spero e credo - pura e semplice lettera morta. I settentrionalisti, infatti, avrebbero gioco facile a dire ai loro: come promesso, noi ci abbiamo provato; purtroppo i partiti romani ci hanno messo il bastone tra le ruote; dateci più voti e la prossima volta ci riusciremo!
E' terribile come nessun governo nazionale - del pentapartito, del centrosinistra post-tangentopoli o del centrodestra berlusconiano - riesca ad adottare una politica compiuta, coerente e, soprattutto, sensata dell'immigrazione. O porte spalacate, indulti, tolleranza di ogni illegalità. O toni bestiali che, senza aumentare il tasso di legalità, ridanno fiato alle correnti xenofobe presenti in tutte le società, arrivando perfino a "sdoganare" taluni tabù, come quello, appunto, della segregazione.
Quello che non si rendono conto i latori di proposte simili è che l'unico modo per assicurare un futuro alla nostra società e anche di proteggere la nostra lingua, la nostra cultura e i principi generali del nostro ordinamento giuridico è, sì, da un lato, alzare la soglia della legalità diffusa e della "tolleranza zero" di ogni illegalità, nazionale o d'importazione. Ma, dall'altro, è favorire con ogni mezzo l'integrazione dei cittadini extracomunitari e neocomunitari, facendo loro capire che chi rispetta le leggi e le consuetudini del vivere civile può sentirsi in Italia a casa come qualsiasi italiano. Bisogna, sì, che vengano insegnate loro in maniera seria ed efficace la lingua e la cultura italiane. Ma questa serietà e questa efficacia non si ottengono separando gli allievi non italiani da quelli italiani. Anzi: questo è il modo migliore per farli sentire estranei, non accettati e per spingerli, quindi, ai margini della società, facile preda di grandi e piccole criminalità.
Siamo in tempi di vacche magre, ma è gran tempo che la classe dirigente - di tutti gli orientamenti politico-culturali - si doti al più presto di seri piani d'integrazione. A cominciare da corsi intensivi ed obbligatori per "i nuovi arrivati" di lingua, cultura, civiltà e principi del diritto italiani. Cosa che avviene in molti Paesi sviluppati.
Giovanni Panuccio
giovannipanuccio.blog@gmail.com
3 commenti:
Come sempre la "simpatica" lega, riesce ancora una volta a farci
sorridere con le sue proposte senza senso....si vuole far passare come
una forza politica capace e attenta ai problemi della gente, ma altro
non è che un movimento xenofobo,forse sperava che l'avvicinarsi del
voto sul futuro riassetto della giustizia Italiana, poteva farle
ottenere una contropartita, non preoccupandosi di estremizzare uno dei
principali organi di formazione,la scuola insieme a famiglia e chiesa,
per la crescita delle nuove generazioni,in barba ai più semplici
principi costituzionali. Magari il prossimo ddl riguarderà i professori
meridionali che per sadismo politico decidono di bocciare per l'
ennesima volta il figlio di Bossi?....condivido pienamente la tua
teoria, nessun governo di centro-sinistra, nè centro-destra, è riuscito
a intraprendere un percorso che potesse portare ad una perfetta
integrazione delle diverse popolazioni che si trovano in Italia e credo
che ancora si dovrà attendere un bel pò, se non si interviene
rapidamente, l'integrazione multirazziale è uno dei principali elemnti
di crescita della cultura globalizzata,cercando di prendere il meglio
fra le diverse culture, costruendo una società multitapping...capace di
spingersi verso il futuro. La scuola non può chiudersi, ghettizzarsi,
ma deve rimanere terreno libero e fertile, di scambi culturali e
formativi,e la perfetta integrazione delle diverse culture dipende
anche dalla scelta didattica,dal soffermarsi di più sull' educazione
civica, sulla storia moderna e contemporanea,sullo studio della lingua
Italiana, accompagnata dallo studio delle principali lingue
internazionali sin dalle scuole elementari,ecco perchè il ritorno al
maestro unico sia un errore,non credo che un solo individuo possa avere
perfettamente a conoscenza tutte le informazioni che servono per
insegnare tutte le materie,ci lamentiamo che in Italia scarseggia la
formazione specifica, quel know-how che permette ad altre popolazioni
di starci davanti dal punto di vista economico,e non facciamo niente
per correre ai ripari, ci si è preoccupati di far otto milardi di euro
di tagli (mi si dirà necessari) incidendo negativamente su le
generazioni attuali e future.
Aldo Franco
Quindi era per evitare la segregazione razziale dei bambini di cinque anni e mezzo che Fioroni aveva abolito la primina?
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=118251
Ste
Buona questa, Ste! Ma quando viene proposta una sciocchezza non possiamo non dirlo. Chiunque sia a proporla.
Giovanni Panuccio
Posta un commento