venerdì 20 marzo 2009

Brava Mussolini!

La "carica dei centouno" parlamentari del Popolo della Libertà guidata dalla deputata di Azione sociale dimostra che in politica non tutto è deciso ma che bisogna combattere per le proprie idee e i propri valori

Scilla (Italia), 20 marzo 2009

La deputata di Azione sociale Alessandra Mussolini s'è fatta interprete di una sensibilità diffusa nel Popolo della Libertà, facendosi "postina" di una lettera sottoscritta da oltre cento parlamentari del partito unitario del centrodestra - provenienti da An, Forza Italia, ma anche alla prima esperienza parlamentare come Fiamma Nirenstein e Souad Sbai - nella quale si chiede al presidente del Consiglio e capo del partito Berlusconi di non porre la questione di fiducia sul disegno di legge per la sicurezza, consentendo ai membri del Parlamento di ponderare bene, ed eventualmente di eliminare, alcune norme estremamente controverse. A cominciare da quella che elimina il divieto - inserito dalla Turco-Napolitano e non rimosso dalla Bossi-Fini - di denuncia alle autorità di sicurezza degli stranieri privi di titoli per soggiornare in Italia da parte degli operatori sanitari ai quali tali stranieri dovessero rivolgersi. Un'eliminazione di divieto che solo a prima vista si tramuterebbe in una facoltà. Perché, sostengono i mittenti, se combinata con l'introduzione del reato di immigrazione clandestina si tradurrebbe in un obbligo di denuncia per i pubblici ufficiali e per le persone esercenti un pubblico servizio - compresi, quindi, anche gli insegnanti - come statuisce il codice penale.
L'iniziativa mira a mettere in guardia governo e maggioranza dall'introdurre norme potenzialmente foriere di gravi violazioni dei diritti umani più elementari. A cominciare da quello alla salute. Violazioni che potrebbero avere pericolosi riverberi sulla stessa salute pubblica in quanto lo scoraggiare persone portatrici di malattie dal rivolgersi alle strutture sanitarie potrebbe veicolare infezioni su larga scala e, perfino, epidemie.
In particolare, poi, la lettera mira a focalizzare l'attenzione sui "deboli fra i deboli" di questa vicenda. Vale a dire i bambini. E le donne (si pensi a quelle incinte).
Ma il pregio di questo movimento - al di là delle tematiche pur fondamentali da esso sollevate - è quello di avere dopo chissà quanto tempo posto al centro dell'attenzione dell'opinione pubblica la Politica. L'aver dimostrato che nelle scelte di governo e Parlamento non tutto è deciso dalle promesse e dai ricatti che si scambiano i vertici dei partiti ma che esiste uno spazio insopprimibile di democrazia interna ai partiti che, solo che lo si voglia davvero, può anche determinare un mutamento deciso di orientamento nei responsabili finali delle decisioni.
Ed il metodo seguito dai latori del messaggio è in questo senso esemplare. Una lettera aperta, con un crescente numero di firmatari autorevoli. In passato questi "malumori" venivano espressi attraverso l'immorale pratica dei "franchi tiratori" oggi, fortunatamente, resa ardua dall'estrema riduzione dei casi nei quali poter far ricorso al voto segreto che diminuiscono ulteriormente qualora, appunto, il governo decida di porre la questione di fiducia su un provvedimento.

Giovanni Panuccio
giovannipanuccio.blog@gmail.com

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