Scilla (Italia), 25 febbraio 2009
In questo momento di cambiamenti per il Partito democratico e, di riflesso, per tutta la politica italiana, ho posto alcune domande ad Aldo Franco, componente dell'assemblea costituente nazionale del partito del centrosinistra riformista italiano, ma anche amico ed attento lettore e collaboratore di giovannipanuccio.blogspot.com.
Ne sono venuti fuori degli spunti interessanti, soprattutto per la disponibilità di Franco a parlare senza reticenze e omissioni.
Ciao, Aldo! Hai preso parte alla riunione del 21 febbraio dell'assemblea costituente che ha "incoronato" l'ex vicesegretario Franceschini come segretario incaricato di "traghettare" il Partito democratico durante la fase precongressuale che condurrà alle primarie del prossimo ottobre?
"Naturalmente."
Hai condiviso la soluzione transitoria invece delle primarie immediate chieste da Parisi?
"Sì, perché l'imminenza dell'appuntamento con le europee e con importanti elezioni amministrative esige da subito una segreteria ed un segretario forti e con pieni poteri. Soltanto così si potranno comporre per Strasburgo liste con candidati autorevoli e fortemente radicati nel territorio e, al tempo stesso, garantire la piena funzionalità del partito per valutare e favorire gli accordi e le alleanze che dovranno essere necessariamente conclusi in vista del rinnovo di molte importanti amministrazioni comunali e provinciali.
Ho condiviso l'elezione di Dario Franceschini anche per l'intenzione, che ho colto durante il suo intervento, di azzerare il governo ombra e di tentare lo svecchiamento di molte cariche dirigenziali."
Pensi, quindi, che Franceschini sia la persona giusta per "contenere i danni" dell'imminente stagione elettorale - europee; amministrative; referendum per la riforma elettorale in senso bipartitico - della prossima primavera?
"Credo che in una fase critica come quella che sta affrontando attualmente il Partito democratico ci sia la necessità di ricompattare le varie anime che lo contraddistinguono. E questo poteva avvenire solo con l'elezione di un segretario che fosse gradito ai big nazionali e che, allo stesso tempo, non creasse una forte scollatura con la base. Ovvero, principalmente, gli eletti all'assemblea nazionale e la generalità degl'iscritti. Senza contare che Franceschini, come tu hai ricordato, ha ricoperto il ruolo di vicesegretario nazionale, lavorando a stretto contatto con Veltroni. S'è voluto, quindi, dare anche un segnale di riconoscimento del lavoro comunque significativo svolto dall'ex segretario. Tutto incentrato nella corsa a svolgere un immediato lavoro con i coordinamenti regionali per frenare l'emorragia di voti che ha subito il partito dalle scorse elezioni poltiche ad oggi."
Condividi l' "allarme Costituzione" lanciato dal neosegretario? Non pensi che dopo quindici anni siano un po' rientrati i pericoli di uno "svuotamento della democrazia" ad opera di Berlusconi?
"Sinceramente sono abbastanza stufo dell'attacco giornaliero nei confronti di Berlusconi. Preferisco un'opposizione forte e presente tanto in Parlamento quanto sul territorio. Capace di dare un segnale di discontinuità con l'operato del governo Berlusconi.
Più che il timore di un tentativo di svuotamento della Costituzione, mi preoccupa la forzatura che il presidente del Consiglio ha voluto portare avanti - prefigurando un conflitto di attribuzioni fra i poteri dello Stato - con la presentazione di un decreto-legge sul caso Englaro che, se il presidente della Repubblica non si fosse rifiutato di firmarlo, avrebbe di fatto bloccato l'esecutività di una sentenza definitiva della Corte di cassazione.
Credo che una revisione della seconda parte della Costituzione possa essere presa in esame. Penso, ad esempio - visto che siamo in tempi di federalismo fiscale - che si dovrebbe iniziare dall'istituzione di un Senato federale con compiti legislativi nelle materie di prevalente competenza regionale che lasci all'altra Camera i compiti legislativi di carattere generale, prevedendo anche una relativa velocità dei tempi di presentazione e approvazione dei disegni di legge."
Ma facciamo un passo indietro. Secondo te, cosa ha determinato il fallimento del tentativo Veltroni che tante speranze aveva suscitato non solo nel cosiddetto "popolo ulivista" ma anche in chi, come me, crede che sia finalmente giunto il momento per la definitiva instaurazione, nella nostra Repubblica, di una moderna democrazia dell'alternanza basata su due grandi partiti eterogenei ma capaci di fare emergere una forte capacità decisionale e che offrano, quindi, governi forti in grado di realizzare quasi per intero i loro programmi ed opposizioni altrettanto abili nel contrapporre punto per punto al governo in carica soluzioni credibilmente migliori, presentandosi alla Nazione come valida alternativa?
"Il problema della segreteria di Veltroni è stato tutto interno, logorata - com'è stata - dal gioco delle parti portato avanti da alcuni esponenti del partito. Questo è un partito nuovo (e non un nuovo partito), costituito da varie culture - laiche e cattoliche - unite dal pensiero di carattere riformista che ci deve contraddistinguere in ambito sia nazionale sia europeo.
La segreteria Veltroni è iniziata con la grande partecipazione di più di tre milioni di cittadini che si sono recati nei gazebo per rendere concreto e visibile un grande e nuovo concetto di democrazia diretta, con la scelta di un segretario di partito.
Ma, con il passare del tempo, questa spinta si è esaurita. Veltroni è stato troppo accondiscendente. Si è fatto troppo tirare per la giacchetta. Ha, come a lui piace dire, pacatamente e serenamente, assunto troppe posizioni buoniste. In alcuni momenti, invece, serve anche l'autorevolezza del capo carismatico, giustificata proprio dal sostegno di quei tre milioni di cittadini delle primarie.
Ma il logorio interno ha distrutto questa capacità di direzione. Faccio un solo esempio. Riforma elettorale per le europee. I gruppi di Camera e Senato riuniti decidono di approvare lo sbarramento al quattro per cento per la distribuzione dei seggi. Un attimo dopo - nelle interviste concesse da parlamentari di area Red - si avanzano delle critiche per la scelta appena effettuata, tanto per consentire a quest'associazione di area dalemiana di dare un segnale ai partiti di sinistra che avrebbe appoggiato il loro tentativo d'impedire l'inserimento della soglia o, almeno, di renderla più bassa.
Ecco: sono state le cose dette e ancor più quelle non dette che hanno portato all'indebolimento di Veltroni fino all'esito delle dimissioni.
Aggiungo, però, che secondo me la società italiana è troppo eterogenea e ci vorrà ancora un po' di tempo prima che si possa affermare definitivamente una matura concezione bipolaristica ed avviare una stagione di riformismo e semplificazione della politica. Per far sì che questo accada è necessario che si affermi un'egemonia del Pdl e del Pd. Risultato virtualmente raggiunto dal Pdl per la presenza di un capo padrone come Berlusconi, ma che dovrà necessariamente essere raggiunto anche dal Partito democratico nel prossimo congresso."
Come dovrebbe essere secondo te il percorso del Partito democratico da qui agli appuntamenti istituzionali di maggio-giugno e da lì alle primarie di ottobre?
"Secondo me il percorso che deve intraprendere il Partito democratico nei prossimi mesi è quello di un completamento dell'organizzazione strutturale nei territori con l'istituzione di sezioni di partito che lo avvicinino al cittadino, in modo da creare uno stretto rapporto tra la base e il vertice ed una vicinanza fra gli elettori e l'apparato amministrativo. Contemporaneamente, va avviata una nuova progettualità di natura politica riformista in modo da far capire a tutto il Paese che il Partito democratico può essere una forza di governo. Promuovendo iniziative per sopperire a questa crisi economica, per dare maggiore sviluppo al turismo ed evitare che ci sia ancora un Paese a due velocità, con un Nord sempre più ricco e competitivo ed un Sud sempre più arretrato e costretto da sessant'anni di cattiva gestione a dover sempre chiedere sussidi, senza sviluppare la capacità di sfruttare tutti i finanziamenti a pioggia che sono arrivati nelle nostre Regioni."
Non posso non chiederti, in conclusione, un giudizio sull'attuale momento politico della tua isola, la Sicilia. A che punto sono i rapporti tra il Movimento per l'Autonomia, il Popolo della Libertà e l'Udc?
"Sono particolarmente in fibrillazione. C'è una guerra in atto tra una parte del Pdl che fa riferimento a Miccichè e Prestigiacomo ed un'altra che fa riferimento ad Alfano e Firrarello i quali, in accordo con l'Udc, tentano di bloccare la riforma del sistema sanitario in Sicilia portata avanti dal Movimento per l'Autonomia. Un sistema totalmente controllato dalla politica attraverso la nomina dei direttori e dirigenti sanitari, controllati dai partiti di maggioranza, con un controllo clientelare che sa tanto di prima Repubblica.
Si assiste ad un completo "mischiare di carte" tra la politica nazionale e quella regionale. Basti pensare alla richiesta da parte di Berlusconi al presidente della Regione Lombardo di tentare d'indebolire il più possibile il peso elettorale dell'Udc nell'isola - proprio per sottrarle anche qualche direzione sanitaria - offrendo in cambio al Mpa l'accesso al rimborso elettorale per le prossime europee a tutte le forze che otterrano il due per cento dei voti."
E il Pd siciliano: in quali acque naviga? Quali prospettive di crescita intravedi per il tuo partito nella tua Regione?
"Ovviamente anche in Sicilia il partito ha risentito dei problemi nazionali. Devo riconoscere un'attenta opposizione nei confronti del governo regionale, volta a far emergere il più possibile le contraddizioni e le guerre di potere che stanno combattendo fra di essi i partiti di maggioranza: il Pdl, l'Udc e l'Mpa del presidente Lombardo. Mentre l'azione del Pd è segnata da un completo immobilismo riguardo alla formazione delle proprie strutture regionali e locali. Credo che anche in questo campo si debba fare uno sforzo in più, dando vita necessariamente ad un Pd più autonomo e federato con il partito nazionale, in modo da poter decidere in maniera più veloce e diretta le politiche migliori per il nostro territorio, ad iniziare dalle alleanze elettorali del prossimo futuro."
E' migliorato lo stato delle casse del Comune di Catania? Quali conseguenze ha patito, o sta patendo, la popolazione della tua città da questa situazione?
"Tocchi una dolente nota: lo stato della mia città, Catania. Le casse comunali sono completamente vuote. I famigerati centoquaranta milioni di euro tanto promessi dal governo nazionale non sono arrivati. Abbiamo avuto le strade al buio per la mancata erogazione della luce elettrica da parte dell'Enel, a causa di un debito di svariati milioni da parte dell'amministrazione comunale. Abbiamo il manto stradale pieno di buche con il continuo rischio, per i cittadini, non solo di distruggere i propri mezzi, ma d'incorrere in incidenti stradali anche particolarmente gravi: si pensi in particolare ai giovanissimi guidatori di ciclomotori.
Un sindaco, Raffaele Stancanelli, che si diverte a fare il turista nella propria città, trincerandosi dietro la scusa del mancato arrivo del finanziamento e non pensando che ci potrebbero essere molte iniziative del Comune a costo zero in grado di far ripartire la macchina amministrativa. Basti pensare al piano regolatore, fermo da svariati anni, che - integrato ad un piano urbanistico del traffico e delle politiche abitative - potrebbe sbloccare svariati progetti e spingere all'emersione delle idee e iniziative da parte dell'imprenditoria locale."
Giovanni Panuccio
giovannipanuccio.blog@gmail.com
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Ho condiviso l'elezione di Dario Franceschini anche per l'intenzione, che ho colto durante il suo intervento, di azzerare il governo ombra e di tentare lo svecchiamento di molte cariche dirigenziali."
Pensi, quindi, che Franceschini sia la persona giusta per "contenere i danni" dell'imminente stagione elettorale - europee; amministrative; referendum per la riforma elettorale in senso bipartitico - della prossima primavera?
"Credo che in una fase critica come quella che sta affrontando attualmente il Partito democratico ci sia la necessità di ricompattare le varie anime che lo contraddistinguono. E questo poteva avvenire solo con l'elezione di un segretario che fosse gradito ai big nazionali e che, allo stesso tempo, non creasse una forte scollatura con la base. Ovvero, principalmente, gli eletti all'assemblea nazionale e la generalità degl'iscritti. Senza contare che Franceschini, come tu hai ricordato, ha ricoperto il ruolo di vicesegretario nazionale, lavorando a stretto contatto con Veltroni. S'è voluto, quindi, dare anche un segnale di riconoscimento del lavoro comunque significativo svolto dall'ex segretario. Tutto incentrato nella corsa a svolgere un immediato lavoro con i coordinamenti regionali per frenare l'emorragia di voti che ha subito il partito dalle scorse elezioni poltiche ad oggi."
Condividi l' "allarme Costituzione" lanciato dal neosegretario? Non pensi che dopo quindici anni siano un po' rientrati i pericoli di uno "svuotamento della democrazia" ad opera di Berlusconi?
"Sinceramente sono abbastanza stufo dell'attacco giornaliero nei confronti di Berlusconi. Preferisco un'opposizione forte e presente tanto in Parlamento quanto sul territorio. Capace di dare un segnale di discontinuità con l'operato del governo Berlusconi.
Più che il timore di un tentativo di svuotamento della Costituzione, mi preoccupa la forzatura che il presidente del Consiglio ha voluto portare avanti - prefigurando un conflitto di attribuzioni fra i poteri dello Stato - con la presentazione di un decreto-legge sul caso Englaro che, se il presidente della Repubblica non si fosse rifiutato di firmarlo, avrebbe di fatto bloccato l'esecutività di una sentenza definitiva della Corte di cassazione.
Credo che una revisione della seconda parte della Costituzione possa essere presa in esame. Penso, ad esempio - visto che siamo in tempi di federalismo fiscale - che si dovrebbe iniziare dall'istituzione di un Senato federale con compiti legislativi nelle materie di prevalente competenza regionale che lasci all'altra Camera i compiti legislativi di carattere generale, prevedendo anche una relativa velocità dei tempi di presentazione e approvazione dei disegni di legge."
Ma facciamo un passo indietro. Secondo te, cosa ha determinato il fallimento del tentativo Veltroni che tante speranze aveva suscitato non solo nel cosiddetto "popolo ulivista" ma anche in chi, come me, crede che sia finalmente giunto il momento per la definitiva instaurazione, nella nostra Repubblica, di una moderna democrazia dell'alternanza basata su due grandi partiti eterogenei ma capaci di fare emergere una forte capacità decisionale e che offrano, quindi, governi forti in grado di realizzare quasi per intero i loro programmi ed opposizioni altrettanto abili nel contrapporre punto per punto al governo in carica soluzioni credibilmente migliori, presentandosi alla Nazione come valida alternativa?
"Il problema della segreteria di Veltroni è stato tutto interno, logorata - com'è stata - dal gioco delle parti portato avanti da alcuni esponenti del partito. Questo è un partito nuovo (e non un nuovo partito), costituito da varie culture - laiche e cattoliche - unite dal pensiero di carattere riformista che ci deve contraddistinguere in ambito sia nazionale sia europeo.
La segreteria Veltroni è iniziata con la grande partecipazione di più di tre milioni di cittadini che si sono recati nei gazebo per rendere concreto e visibile un grande e nuovo concetto di democrazia diretta, con la scelta di un segretario di partito.
Ma, con il passare del tempo, questa spinta si è esaurita. Veltroni è stato troppo accondiscendente. Si è fatto troppo tirare per la giacchetta. Ha, come a lui piace dire, pacatamente e serenamente, assunto troppe posizioni buoniste. In alcuni momenti, invece, serve anche l'autorevolezza del capo carismatico, giustificata proprio dal sostegno di quei tre milioni di cittadini delle primarie.
Ma il logorio interno ha distrutto questa capacità di direzione. Faccio un solo esempio. Riforma elettorale per le europee. I gruppi di Camera e Senato riuniti decidono di approvare lo sbarramento al quattro per cento per la distribuzione dei seggi. Un attimo dopo - nelle interviste concesse da parlamentari di area Red - si avanzano delle critiche per la scelta appena effettuata, tanto per consentire a quest'associazione di area dalemiana di dare un segnale ai partiti di sinistra che avrebbe appoggiato il loro tentativo d'impedire l'inserimento della soglia o, almeno, di renderla più bassa.
Ecco: sono state le cose dette e ancor più quelle non dette che hanno portato all'indebolimento di Veltroni fino all'esito delle dimissioni.
Aggiungo, però, che secondo me la società italiana è troppo eterogenea e ci vorrà ancora un po' di tempo prima che si possa affermare definitivamente una matura concezione bipolaristica ed avviare una stagione di riformismo e semplificazione della politica. Per far sì che questo accada è necessario che si affermi un'egemonia del Pdl e del Pd. Risultato virtualmente raggiunto dal Pdl per la presenza di un capo padrone come Berlusconi, ma che dovrà necessariamente essere raggiunto anche dal Partito democratico nel prossimo congresso."
Come dovrebbe essere secondo te il percorso del Partito democratico da qui agli appuntamenti istituzionali di maggio-giugno e da lì alle primarie di ottobre?
"Secondo me il percorso che deve intraprendere il Partito democratico nei prossimi mesi è quello di un completamento dell'organizzazione strutturale nei territori con l'istituzione di sezioni di partito che lo avvicinino al cittadino, in modo da creare uno stretto rapporto tra la base e il vertice ed una vicinanza fra gli elettori e l'apparato amministrativo. Contemporaneamente, va avviata una nuova progettualità di natura politica riformista in modo da far capire a tutto il Paese che il Partito democratico può essere una forza di governo. Promuovendo iniziative per sopperire a questa crisi economica, per dare maggiore sviluppo al turismo ed evitare che ci sia ancora un Paese a due velocità, con un Nord sempre più ricco e competitivo ed un Sud sempre più arretrato e costretto da sessant'anni di cattiva gestione a dover sempre chiedere sussidi, senza sviluppare la capacità di sfruttare tutti i finanziamenti a pioggia che sono arrivati nelle nostre Regioni."
Non posso non chiederti, in conclusione, un giudizio sull'attuale momento politico della tua isola, la Sicilia. A che punto sono i rapporti tra il Movimento per l'Autonomia, il Popolo della Libertà e l'Udc?
"Sono particolarmente in fibrillazione. C'è una guerra in atto tra una parte del Pdl che fa riferimento a Miccichè e Prestigiacomo ed un'altra che fa riferimento ad Alfano e Firrarello i quali, in accordo con l'Udc, tentano di bloccare la riforma del sistema sanitario in Sicilia portata avanti dal Movimento per l'Autonomia. Un sistema totalmente controllato dalla politica attraverso la nomina dei direttori e dirigenti sanitari, controllati dai partiti di maggioranza, con un controllo clientelare che sa tanto di prima Repubblica.
Si assiste ad un completo "mischiare di carte" tra la politica nazionale e quella regionale. Basti pensare alla richiesta da parte di Berlusconi al presidente della Regione Lombardo di tentare d'indebolire il più possibile il peso elettorale dell'Udc nell'isola - proprio per sottrarle anche qualche direzione sanitaria - offrendo in cambio al Mpa l'accesso al rimborso elettorale per le prossime europee a tutte le forze che otterrano il due per cento dei voti."
E il Pd siciliano: in quali acque naviga? Quali prospettive di crescita intravedi per il tuo partito nella tua Regione?
"Ovviamente anche in Sicilia il partito ha risentito dei problemi nazionali. Devo riconoscere un'attenta opposizione nei confronti del governo regionale, volta a far emergere il più possibile le contraddizioni e le guerre di potere che stanno combattendo fra di essi i partiti di maggioranza: il Pdl, l'Udc e l'Mpa del presidente Lombardo. Mentre l'azione del Pd è segnata da un completo immobilismo riguardo alla formazione delle proprie strutture regionali e locali. Credo che anche in questo campo si debba fare uno sforzo in più, dando vita necessariamente ad un Pd più autonomo e federato con il partito nazionale, in modo da poter decidere in maniera più veloce e diretta le politiche migliori per il nostro territorio, ad iniziare dalle alleanze elettorali del prossimo futuro."
E' migliorato lo stato delle casse del Comune di Catania? Quali conseguenze ha patito, o sta patendo, la popolazione della tua città da questa situazione?
"Tocchi una dolente nota: lo stato della mia città, Catania. Le casse comunali sono completamente vuote. I famigerati centoquaranta milioni di euro tanto promessi dal governo nazionale non sono arrivati. Abbiamo avuto le strade al buio per la mancata erogazione della luce elettrica da parte dell'Enel, a causa di un debito di svariati milioni da parte dell'amministrazione comunale. Abbiamo il manto stradale pieno di buche con il continuo rischio, per i cittadini, non solo di distruggere i propri mezzi, ma d'incorrere in incidenti stradali anche particolarmente gravi: si pensi in particolare ai giovanissimi guidatori di ciclomotori.
Un sindaco, Raffaele Stancanelli, che si diverte a fare il turista nella propria città, trincerandosi dietro la scusa del mancato arrivo del finanziamento e non pensando che ci potrebbero essere molte iniziative del Comune a costo zero in grado di far ripartire la macchina amministrativa. Basti pensare al piano regolatore, fermo da svariati anni, che - integrato ad un piano urbanistico del traffico e delle politiche abitative - potrebbe sbloccare svariati progetti e spingere all'emersione delle idee e iniziative da parte dell'imprenditoria locale."
Giovanni Panuccio
giovannipanuccio.blog@gmail.com
ARTICOLI CORRELATI
Non impareranno mai... (purtroppo...)
L'attuale maggioranza ingrata verso le Regioni meridionali?
Catania. Come hai fatto ad arrivare a questo punto?
Federalismo fiscale e Mezzogiorno. Cresce il dibattito politico-culturale nell'imminenza dell'attuazione dell'articolo 119 della Costituzione
Aldo Franco (Partito democratico): Obama sa leggere i veri bisogni del popolo statunitense
3 commenti:
Io ho una certa saggezza meraviglioso.
Great post. Non vedo l'ora di leggere le prossime:).
Pretty bel post. Ho appena imbattuto il tuo blog e volevo dire che ho davvero apprezzato la navigazione post del tuo blog. In ogni caso sarò sottoscrivendo il feed e spero di scrivere di nuovo presto!
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